C.I.S. Cineforum Istituto Sociale - Torino - è un attività promossa dall'Ass.ne Ex Alunni I. Sociale



"MARIUS E JEANNETTE"

primo film del ciclo "Disoccupati Organizzati"

Regia di Robert Guédiguian.
Francia, 1997
durata 102'


INTERPRETI
Ariane Ascaride (Jeannette), Gérard Meylan (Marius), Pascale Roberts (Caroline), Jacques Boudet (Justin), Frédérique Bonnal (Monique), Jean-Pierre Darroussin (Dédé), Laetitia Pesenti (Magali), Miloud Nacer (Malek).




TRAMA
Marsiglia. Marius e Jeannette si conoscono per caso. Tra le difficoltà di occupazioni precarie nasce tra i due un rapporto d’affetto. è l’occasione per i due protagonisti di svelarci la loro vita e i loro sentimenti.

PROPOSTA DI LETTURA
Il tema della disoccupazione viene dipinto in una grande città industriale e portuale della Francia mediterranea. La scena, prendendo inizio dal quartiere operaio dell’Estaque che fu già ispiratore di Cézanne, subito rimanda al cinema popolaresco anni ‘30. I saporiti dialoghi, la spensieratezza nonostante la instabile condizione economica, sono gli elementi costitutivi della pellicola.
Il film è poi l’occasione per Guediguian per domandarsi come siano vissuti oggi i valori che un tempo guidavano la società operaia, come gli ideali del socialismo vengano percepiti dalle nuove generazioni. Tutto questo evitando la retorica, ma con un sentimentalismo politico e poetico forse troppo ingenuo che allontana il film dalla complessità del reale.

L'ABBIAMO DISCUSSO COSI'
Marius e Jeannette, non è solo un film sulla disoccupazione, sembra essere, invece, un vero dipinto, dove vengono ritratti gli abitanti del quartiere dell'Estaque, con i loro colori accentuati dal calore mediterraneo di Marsiglia.
Quello che ci ha stupito è proprio il modo così leggero di condurre il film, che il regista ha usato raccontandoci le vicende dei Marius e Jeannette.
Tra il pubblico, alcuni hanno definito questa pellicola una "favola proletaria", dove, come in tutte le favole, alcuni particolari sono volutamente omessi. Ci ha stupito che "qui si parla di un mondo proletario, ma non ci sono problemi di soldi e che i soli a preoccuparsene siano i ricchi ".
Oltre all'aspetto favolistico, Mario Fassio (conduttore della serata) ha raccolto sulla lavagna a fogli mobili una lista delle altre caratteristiche che più hanno colpito il pubblico. Tra queste, sicuramente c'è l'ambientazione: con le riprese circoscritte ad ambiti strettamente locali.Sembra che l'Estaque sia un "mondo a parte", con i suoi vicoli, i suoi cortili. Il regista usa spesso i primi piani, pochi sono i panorami. C'è comunque una ricchezza di particolari, ci si sofferma sulla salsa AIOLI.
Altro aspetto emerso è l'uso della musica. Si va da "O sole mio" a Vivaldi, che torna tre volte con il pezzo prima della tempesta che non inizia mai, ma anzi si passa al Vivaldi della primavera
Sui personaggi si nota la netta contrapposizione tra Marius, indebolito dalle sue stesse paure e Jeannette con la sua carica e solarità. Lei parla molto, non ha segreti, mentre
Marius vuole capirne i sentimenti ma parla poco.
Qualcuno nel pubblico dice che il titolo potrebbe essere "Marius, Jeannette e gli altri". Infatti i veri protagonisti sono ben più dei due citati nel titolo originale. E'un film corale dove e il povero, ma felice, mondo dell'Estaque il vero protagonista.
Infine tra le curiosità emerse nel film c'è l'accenno a come anche in Francia sia vivo il problema. dei falsi invalidi. Qualcuno tra il nostro il pubblico ci fa notare che "i falsi invalidi ci sono anche lì".

Giudizio finale unanime: un bel film!

Se hai visto il film e vuoi dire la tua clicca qui.



Il C.I.S. Cineforum Istituto Sociale
è un attività promossa
dall'Ass.ne Ex Alunni I. Sociale:

C.so Siracusa 10 10136 TORINO tel & fax 011.329.06.95
e-mail: segreteria@exalunnidelsociale.org